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LA SCOPERTA SCIENTIFICA COME PROBLEM SOLVING_BASE

15,00

Herbert A. Simon, La scoperta scientifica come problem solving (target article)
Commenti di: Joseph Agassi, Roberto Cordeschi, Marc De Mey, Donald A. Gillies, Mary B. Hesse, Philip N. Johnson-Laird, Paolo Legrenzi, John Losee, Diego Marconi, William H. Newton-Smith, Angelo M. Petroni, Roger C. Schank, Lucian P. Hughes, Giuseppe Trautteur, John W. N. Watkins

LA LIBERTร€ DEL CRISTIANO

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Il trattatello La libertร  del Cristiano, uno dei tre scritti importanti di Lutero pubblicati nel 1520, mette in chiaro le premesse filosofiche e teologiche dellโ€™impresa riformistica; la radicale reinterpretazione della concezione paolina della fede e della grazia getta le basi per lโ€™atteggiamento del protestantesimo di fronte alla vita pubblica e politica. Questa nuova traduzione italiana presenta lo scritto di Lutero in una veste linguistica moderna, che tiene conto di entrambi i testi originali (la versione tedesca e quella latina sono comparse contemporaneamente). Lโ€™Introduzione, che segnala le ambivalenti implicazioni storiche e teoriche del concetto luterano di libertร , ne indaga criticamente lโ€™attualitร  nel mondo di oggi.

VINDICIร† CONTRA TYRANNOS. IL POTERE LEGITTIMO DEL PRINCIPE SUL POPOLO E DEL POPOLO SUL PRINCIPE

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Le Vindiciรฆ โ€“ pubblicate nel 1579 in latino e nel 1581 in francese, e presentate qui per la prima volta in italiano โ€“ sono uno dei testi piรน emblematici della letteratura politica del periodo delle guerre civili di religione. Nel momento in cui si va delineando con chiarezza lโ€™idea moderna di sovranitร , come potere supremo caratterizzante lo Stato, i ยซmonarcomachiยป e lโ€™autore delle Vindiciรฆ (forse Hubert Languet, forse Philippe Duplessis-Mornay) pongono consistenti limiti allโ€™autoritร  sovrana sulla base di un duplice contratto: tra Dio e re, e tra re e popolo. Mentre lโ€™osservare questo doppio contratto si addice alla dignitร  regale, il violarlo trasforma i re in tiranni e obbliga il popolo โ€“ principio e fine dello Stato e, in ultima istanza, vero sovrano โ€“ al rifiuto dellโ€™ubbidienza e, al limite, al tirannicidio. Forte di carica rivoluzionaria, il testo segna un momento cruciale nella tradizione del repubblicanesimo moderno, e si conferma come un classico del pensiero politico della libertร .

DISCORSO SULLA SERVITร™ VOLONTARIA

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Il Discorso sulla Servitรน volontaria di Etienne de La Boรฉtie inaugura, allโ€™alba del pensiero politico moderno, la critica del dominio, ponendo una domanda che inquieta e travaglia la stessa forma politica: come possono gli uomini combattere per la propria servitรน come se si trattasse della propria libertร ? Come possono volere obbedire allo Stato? รˆ il nostro tempo โ€“ che ha conosciuto il tragico rovesciarsi delle lotte contro lโ€™oppressione in una nuova forma di totalitarismo burocratico e che sperimenta sempre nuovi tentativi totalitari โ€“ a poter cogliere appieno il cuore segreto del Discorso di La Boรฉtie, ossia la denuncia che lโ€™ambizione dello Stato moderno non รจ di controllare a distanza le dinamiche sociali, ma precisamente di codificarle, ridefinirle, disciplinarle. Solo oggi si puรฒ capire il messaggio di La Boรฉtie, che individua nelle stesse logiche profonde dello Stato moderno โ€“ la volontร  di rappresentazione, lโ€™attrazione dellโ€™eterogeneo nella logica dellโ€™omogeneo, la riduzione dellโ€™Altro al Simile โ€“ il fondamento del desiderio di servitรน. Sono questi i motivi che rendono di straordinaria attualitร  questa riproposizione di un classico, per la prima volta tradotto sulla base delle piรน recenti edizioni critiche.

ORDINE E LIBERTร€

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Fra i tanti scritti che, nel periodo direttoriale, sโ€™interrogano sulla Rivoluzione francese e sul nuovo ordine politico da essa introdotto, un posto centrale occupano i due testi โ€“ il primo dei quali inedito in Italia โ€“ qui pubblicati sotto il titolo Ordine e libertร . In diretta polemica reciproca, il Des causes de la rรฉvolution et de ses rรฉsultats di Adrien Lezay-Marnรฉsia e il Des effets de la terreur di Benjamin Constant rappresentano le due risposte paradigmatiche alla grande alternativa della politica post-rivoluzionaria: quella, appunto, fra ordine e libertร . Il testo di Lezay โ€“ noto agli specialisti, benchรฉ mai piรน ripubblicato dal 1797 โ€“ difende le ragioni dellโ€™ordine: ma lo fa ricorrendo ad argomenti di Realpolitik che sfociano in una sorta di giustificazione del Terrore. Il testo di Constant โ€“ assai piรน noto del precedente, benchรฉ spesso piรน citato che letto โ€“ difende invece le ragioni della libertร : ma lo fa ricorrendo ad argomenti di principio sulla cui base qualsiasi giustificazione del Terrore diviene impossibile. Si realizza cosรฌ, tra le posizioni dei due autori, uno scambio esemplare dellโ€™ambiguitร  connaturata alla politica post-rivoluzionaria: รจ infatti il moderato Lezay a giustificare la necessitร  del Terrore, mentre รจ il progressista Constant a condannarlo senzโ€™appello.

LIBERTร€ E UGUAGLIANZA NELLA FILOSOFIA POLITICA INGLESE

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Questo saggio giovanile di Maitland โ€“ finora inedito in Italia โ€“ indaga i percorsi storici della nozione di libertร  nel dibattito inglese tra seconda metร  del Seicento e seconda metร  dellโ€™Ottocento, ricostruendone con sicurezza storica e sensibilitร  filosofica un quadro sintetico ma ampio, che investe lโ€™insieme della riflessione moderna sulla politica, da Hobbes a Hume, da Filmer a Burke, da Locke a Spencer. Documento eccezionale della formazione intellettuale di quello che รจ considerato uno dei padri della storiografia giuridica e uno dei piรน grandi storici inglesi, il saggio di Maitland costituisce uno dei momenti piรน significativi e meno noti in cui il secolo liberale, giร  avviato alla fine, fa i conti con la propria tradizione.

LA PERSECUZIONE DEGLI ERETICI

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ยซCome un moscerino contro un elefanteยป: รจ questo il commento che Sรฉbastien Castellion sembra abbia apposto di suo pugno a una copia del De haereticis, an sint persequendi, pubblicato nella primavera del 1554. La metafora รจ pienamente gistificata, se soltanto si pensa alla sproporzione delle forze in campo: da un lato il grande consenso di cui godeva allora Calvino all’interno del mondo protestante, dall’altro la volontร  quasi isolata dell’umanista savoiardo di difendere le conquiste originarie della Riforma, in particolare quella libertร  di coscienza che essa aveva opposto all’intolleranza della Chiesa medievale. L’obiettivo polemico del De haereticis รจ proprio l’apparato ideologico del predicatore ginevrino, il pericolo che esso producesse un assetto istituzionale monolitico e autoritario ancora piรน gravoso della tirannia romana; il rogo di Serveto, avvenuto in quei mesi, era un terribile segnale in quella direzione.
Ma nello scritto di Castellion vi รจ molto di piรน che non la difesa ad oltranza della libertร  religiosa: vi opera infatti l’intenzione di ripensare le categorie della fede, in un orizzonte che รจ certo erede dell’umanesimo erasmiano, ma che raccoglie anche forti suggestioni del misticismo di Sรฉbastien Franck e perfino del pacifismo anabattista. Questi elementi mirano a fondersi in un processo teorico ambizioso, la cui originalitร  รจ spesso sottovalutata, nonostante la fortuna dell’opera nelle epoche successive; tuttavia รจ proprio l’ampio respiro del De haereticis, il suo tentativo di valorizzare l’unicitร  dell’esperienza religiosa individuale in un orizzonte universale, a farne un testo di fondamentale importanza nella storia moderna della lotta per la libertร  di coscienza.

LA LIBERTร€ DEL POPOLO NERO

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Libertร , uguaglianza e fraternitร  โ€“ la triade dei principi rivoluzionari solennemente proclamati a Parigi nel 1789, con i quali inizia la modernitร  politica โ€“ non riguardano la popolazione di colore delle colonie francesi, nรฉ lโ€™immenso popolo degli schiavi che in essa vive e soffre. Quegli stessi principi, nondimeno, diventeranno โ€“ negli anni tra il 1792 e il 1801 โ€“ parole dโ€™ordine per i rivoluzionari neri della colonia francese di Santo Domingo; motivo della loro autonoma mobilitazione in vista dellโ€™abolizione della schiavitรน (strappata con lโ€™ยซimmortale decretoยป giacobino del 1793); e motore del primo esperimento costituzionale di una Repubblica autonomamente organizzata e governata da cittadini di colore. Toussaint Louverture (1743-1803), nero, ex-schiavo, comandante militare e governatore dellโ€™isola dopo lโ€™abolizione della schiavitรน, guidรฒ ed organizzรฒ per intero la transizione rivoluzionaria e contribuรฌ in maniera determinante allโ€™elaborazione della Costituzione. Qui sono raccolti e presentati al lettore italiano โ€“ nella prima edizione moderna โ€“ i suoi scritti, che testimoniano delle singole fasi della vicenda rivoluzionaria di Santo Domingo ed evidenziano le difficoltร  attraverso le quali si concretizza il sogno di liberazione dei ยซgiacobini neriยป della colonia francese. La concreta affermazione dellโ€™ยซassoluto principioยป che nessun uomo avrebbe mai piรน potuto essere proprietร  di un suo simile, frutto della rivoluzione di Santo Domingo, sarร , nei decenni successivi, il credo politico degli schiavi dellโ€™intera area caraibica e degli USA, e Toussaint diventerร  una figura mitica delle lotte per la libertร  del popolo nero.

LA LIBERTร€

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Di grande rilievo dal punto di vista storico, in quanto costituisce un luogo privilegiato per intendere il mutamento degli assetti categoriali e della strategia politica del liberalismo tedesco dopo la sconfitta della rivoluzione del 1848, questo testo giovanile del futuro autore della Politik si presenta altresรฌ ricco di suggestioni teoriche. Muovendo da un serrato confronto con i punti piรน alti del pensiero politico europeo a lui contemporaneo (in particolare John Stuart Mill), Treitschke giunge a criticare la concezione liberale classica della libertร  e la dottrina โ€“ sostenuta anche da Wilhelm von Humboldt โ€“ che vede nello Stato un male necessario. Ma il luogo centrale del testo, quello in cui piรน strettamente si connettono interesse storico e suggestioni teoriche, รจ la rivendicazione polemica della libertร  contro lโ€™uguaglianza. Da una parte troviamo qui infatti una chiara formulazione dellโ€™esigenza che il liberalismo del ยซceto medioยป si differenzi dalle rivendicazioni dellโ€™emergente proletariato; dallโ€™altra, la distinzione concettuale di libertร  e uguaglianza impegna Treitschke in una serrata argomentazione (che riprende quella di Tocqueville) sul rischio di una ยซtirannia dellโ€™opinione pubblicaยป, di una ยซtirannia sociale della maggioranzaยป.

LA LIBERTร€ MODERATA

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Il Discorso di Logrogno e i due Discorsi sul governo dei Medici attraversano un crinale decisivo della storia di Firenze: il passaggio (settembre 1512) dalla repubblica del Consiglio Grande, ai suoi esordi influenzata dalla predicazione savonaroliana, al principato mediceo, ormai sempre piรน avviato verso una prassi assolutistica, assai diversa da quella di Lorenzo il Magnifico. La riflessione guicciardiniana รจ poi segnata non solo dalla catastrofe istituzionale della sua cittร , ma anche dalla inedita e apocalittica tragedia delle guerre dโ€™Italia. Occasionati da queste due crisi, i tre discorsi di Guicciardini tracciano le linee fondamentali del suo pensiero politico, fino al Dialogo del reggimento di Firenze. Riflettendo su categorie politiche basilari, quali esperienza e ragione, ordine e passioni, tradizione e innovazione, Guicciardini prospetta una equilibrata sintassi amministrativa, che si vuole lontana sia da pretese meccanicistiche sia da derive nichilistiche. รˆ, la sua, una proposta di libertร  moderata, ossia regolata dai ยซsaviยป. Questi, esercitati nella ยซbottegaยป della politica, rappresentano il ยซtimoneยป della cittร , ne ยซcuranoยป il disordine e la preservano sia dalla sedizione principesca sia dalla libertร  popolare, in una prospettiva di stabilizzazione oligarchica ben lontana dagli orizzonti eroici e democratici che affascinavano, invece, Machiavelli.

BRUTO

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Il Bruto di Voltaire โ€“ che qui si presenta per la prima volta in traduzione al lettore italiano โ€“ composto nel 1729, portato in scena dalla Comรฉdie Franรงaise nel 1730 e pubblicato nel 1731, rappresenta una delle prime prove dell’impegno politico di Voltaire. Bruto รจ la rappresentazione della lotta tra la libertร  repubblicana e la monarchia assoluta, il manifesto dell’elogio della libertร  politica del cittadino, valore supremo irrinunciabile, a cui il console Bruto โ€“ in lotta contro Tarquinio e Porsenna โ€“ sacrificherร  anche i propri affetti di padre.
Tappa centrale nella carriera di tragediografo di Voltaire, Bruto รจ un importante esempio dello studio condotto dall’autore sulla tragedia, che egli vuole innovare accostando alla magnificanza dello stile ereditato dalla tradizione del grande teatro classico di Corneille e Racine lo stile e i contenuti ยซbarbariยป del teatro inglese di Shakespeare. Il notevole successo che la tragedia ottenne al proprio apparire in Francia fu dovuto alla valenza rivoluzionaria che il testo conteneva. Bruto segna infatti una delle prime tappe della lotta per la liberร  condotta da Voltaire, in qualitร  di capo del parti philosophique, lungo il XVIII secolo: E proprio in questo senso la tragedia sarร  letta dai rivoluzionari francesi, che la trasformeranno in una delle piรจces piรน apprezzate durante la Rivoluzione.

CONSIDERAZIONI SUL GOVERNO PASSATO E PRESENTE DELLA FRANCIA

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Le Considerazioni sul governo passato e presente della Francia (1737) sono uno dei testi principali della pubblicistica politica francese della prima metร  del Settecento. L’autore, Renรฉ-Louis de Voyer, marchese d’Argenson, vi esamina con grande luciditร  la situazione generale del regno, all’indomani della morte di Luigi XIV e della reggenza del duca Filippo d’Orlรฉans. Protagonista della scena intellettuale, amico di studiosi di gran nome (tra i quali Voltaire, Montesquieu e l’abate Saint-Pierre), membro del Consiglio di Stato e ministro degli esteri di Luigi XV, d’Argenson compendia, in un quadro a tinte fosche, le debolezze economiche, le incongruenze giuridiche e amministrative, le anomalie politiche e morali, di uno Stato che pare giร  sull’orlo della crisi.
Con questo scritto, brillante esempio della thesรจ royal e al contempo uno degli ultimi sforzi di autorigenerazione dell’ancien rรฉgime, d’Argenson mette a punto un originale modello, misto di monarchia assoluta e democrazia corporativa, a cui affida le proprie speranze di ristabilimento dello Stato, nel nome di una concreta uguaglianza e di una libertร  civile che garantiscano la realizzazione partecipe del ยซbene comuneยป.

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